Opere

L’acquerello, protagonista di tutte le opere, è una tecnica che predilige la luce, le atmosfere e le stagioni.

L’abilità tecnica di Pierini risulta essere davvero invidiabile ed è supportata da un taglio interessante e originale dei soggetti rappresentati. L’artista dipinge soprattutto soggetti dal vero, architetture antiche e magici paesaggi, ma anche composizioni con frutta o fiori. Con i tratti del pennello esterna non solo quello che vede, ma anche le sensazioni e le emozioni che porta dentro, elaborando e trasfigurando così i soggetti. Spesso non usa neanche una matita per abbozzare l’opera, perché prima di iniziare riflette molto, progettando la composizione nella mente. Il momento successivo dell’esecuzione è una fase rapida, immediata, spontanea, che approccia direttamente con il colore. Si ferma solo quando la carta ha bisogno di riposare, per assorbire l’acqua ed asciugarsi.


Il paesaggio scelto è quello boschivo, con torrenti, corsi d’acqua,
foci di fiumi che si trasformano in macchie verdi disegnate dal vento,
in prospettive ariose, in riflessi e ombre, chiaroscuri.
Arcobaleni di sfumature che spaziano dai toni blu cobalto al viola,
dal verde bosco all’ocra chiaro, dal rosso al marrone bruciato,
si materializzano, tramite il suo pennello, come una sinfonia che segue un ritmo intenso,
una scelta simbolica ed emotiva, con tocco delicato ma contemporaneamente austero,
in una prospettiva che è già una trama nella sua mente,
narrazione estetica dell’immediatezza, espressione di un innato talento.


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Roma e campagna romana

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